Il miracolo della cura e dell’amore Pubblicato il: 01/12/2020

“L’amore è attenzione, cura solerte”, ci ripeteva sempre don Silvio nella sua visione ampia di accoglienza del bambino che soffre. Un amore che ripara le ferite, che cura l’anima e che fa crescere felice un bambino.

 

“L’amore è attenzione, cura solerte”, ci ripeteva sempre don Silvio nella sua visione ampia di accoglienza del bambino che soffre. Un amore che ripara le ferite, che cura l’anima e che fa crescere felice un bambino.

Il compito della “CURA”, come condizione sine qua non per una sana e serena crescita fisica e psicologica di ogni bambino, è la baase propria per lo sviluppo del suo futuro. Intervenire in maniera precoce tramite azioni mirate al recupero e all’amore del bambino maltrattato è fondamentale. Casa Madre Ester è la dimostrazione che “curare un bambino vuole dire accoglierlo nella sua totalità, fornendogli uno spazio fisico e mentale che funga da base sicura per il suo sviluppo.

Costruire un supporto protetto ad un bambino che, sin dalla nascita, ha sperimentato esperienze negative o addirittura distruttive per il proprio corpo ed il proprio sé, vuol dire creare una cornice di contesto  efficace per attivare in lui un processo di resilienza.

Bronfenbrenner (2005) con il suo modello bio-ecologico dello sviluppo umano ha dimostrato che l’ambiente influenza la crescita degli essere umani. Esiste una relazione stretta tra l’uomo e gli ambienti di vita, per cui l’insieme delle loro interconnessioni contribisce a definire la situazione di vulnerabilità, ma allo stesso tempo, partecipa a creare le condizioni per il superamento di essa. Questo è ciò che viene donato ad ogni bambino ospite di Casa Famiglia: la sperimentazione concreta di “cura” permette al bambino il superamento del trauma, avviando un processo di riparazione a livello emotivo, cognitivo e fisico, visibile da subito

L’esperienza raccontata è l’affermazione di questo miracoloso processo. Perché ciò avvenga, dal punto di vista clinico, sono necessari quattro aspetti: il processo (come relazione dinamica tra il bambino e il contesto); la singola persona (con le sue caratteristiche biologiche, cognitive, emotive e comportamentali); il contesto (come ecologia nella quale i vari sistemi interagiscono tra loro); il tempo (nelle sue dimensioni di crescita evolutiva, familiare, storica e sociale).

La “cura” permette l’attivazione della resilienza intesa come il processo dinamico che porta il bambino a trasformare le difficoltà in risorse evolutive. Considerandola in una prospettiva fenomenologica è importante il modo con cui i bambini percepiscono il rischio e la protezione, ma soprattutto il processo atttraverso cui gli stessi, in interazione con il loro ambiente, co-costruiscono il loro “mondo-della-vita” (Serbati, Milani, Ius,).

Casa Madre Ester è “una vera e propria casa dove i bambini possono finalmente sperimentare una quotidianità sana, serena e positiva. Un processo riparativo così complesso richiede un lavoro d’équipe professionalmente valido: ogni operatore diventa quella “famiglia” in continua evoluzione e trasformazione, supportato da tanti percorsi di formazione e aggiornamento continuo. Un buon processo di “cura”, come quello testimoniato, si attiva solo se viene messo al centro lo spazio relazionale del bambino, se si ascolta ciò che è necessario per il suo sviluppo, se vengono organizzati interventi unitari e coerenti alle sue necessità, se ci si serve di una logica progettuale e partecipativa attivando azioni tempestive e complesse.

La mission che da sempre guida l’opera di questo meraviglioso mondo ha permesso e permette ancora a tanti bambini di poter rinascere con nuovi sogni, regalando un futuro possibile. Mai quanto oggi, i bambini hanno bisogno di disegnare un arcobaleno nel mondo. Per Casa Madre Ester l’amore è la prima forma di cura terapeutica.

Di Grazia De Luca, Psicologa

torna alla lista