Progetto Inserimento Lavorativo Assistito per Disabili

Finanziato nell’ambito del POR ob. 3 2005 della Regione Abruzzo – Azione B.1.1, Progetto “Ricerca, Individuazione e Sperimentazione di Metodologie Formative Innovative volte all’Inserimento e Reinserimento Lavorativo di Gruppi Svantaggiati”, il “Corso di formazione per operatore del punto vendita diretta e on-line” sperimenta un percorso formativo innovativo per promuovere l’occupabilità di ragazzi e ragazze disabili, di età compresa tra i 18 ei 26 anni.
 
In particolare, il modello sperimentato si prefigge di costruire un effettivo ponte di continuità tra “dopo la scuola” e “ingresso nel mercato del lavoro”, che rappresenta uno dei momenti di maggiore criticità per la persona disabile. La ricerca “Disabilità e Mercato del Lavoro nella Provincia di Teramo” realizzata dal Centro Studi ha consentito di contestualizzare tale problematica sul territorio teramano, proponendo interessanti spunti di riflessione.
 
L’articolazione del percorso metodologico e formativo è impostata secondo il modello del supported employment, elaborato, sperimentato e applicato con successo nei Paesi anglosassoni negli ultimi 60 anni, con specifico riferimento a soggetti portatori di disabilità. In particolare, l’attività di inserimento lavorativo assistito, nella teoria del cd. consumer-directed placamento (collocamento orientato dall’utente), è scandito da 3 fasi interconnesse le une con le altre, e sintetizzabili con l’espressione “Scegliere, ottenere, conservare” il posto di lavoro (“Choose - Get - Keep”, Anthony and Blanch, 1987).
 
Gli obiettivi di sistema del modello formativo professionalizzante proposto sono:
-     Trasformare un percorso formativo del disabile in un progetto globale partecipato di inserimento sociale e lavorativo, basato sulla diagnosi iniziale delle competenze, sulla valorizzazione degli aspetti comunicazionali e relazionali, sull’analisi delle vocazioni, integrato con i servizi sociali, sanitari e le associazioni rappresentative di riferimento.
-     Trasferire ed applicare nella formazione assistita integrata il modello del mentorship alle persone con disabilità in formazione-lavoro, in grado di assicurare le funzioni di trasferimento delle competenze, di mediazione e di tecnica dell’inserimento e della mediazione al lavoro.
 
Per conseguire questi obiettivi, il modello formativo proposto promuove un approccio ecologico ed integrato (intersettoriale) alla problematica dell’inclusione sociale dei disabili, in grado di sviluppare un’azione di sistema tra tutte le variabili determinanti un inserimento lavorativo di successo:
-     l’individuo;
-     il sistema imprenditoriale;
-     le organizzazioni di supporto.
 
Il ciclo formativo (800 ore complessive nell’arco di 1 anno) ha visto l’integrazione tra le “tradizionali” attività formative in aula con una preliminare fase di Diagnosi dell’Allievo, finalizzata al coinvolgimento diretto del disabile nella definizione del percorso formativo personalizzato, e un’intensa attività di Laboratorio assistito e di Tirocinio, da svolgere direttamente sulla postazione di lavoro, con il supporto del mentor, figura formativa-chiave del modello prospettato: è un vero e proprio tutor on the job, vale a dire un esperto nell’attività lavorativa di riferimento (preferibilmente, individuato dalla medesima azienda presso cui l’utente svolgerà il proprio stage), che assiste il soggetto svantaggiato nella fase di apprendimento lavorativo nei laboratori e lo “accompagna” nella fase iniziale dell’inserimento in azienda.
Il progetto si è svolto dal maggio 2006 al settembre 2007.
 
 

Partner

La costituzione di una rete di collaborazioni multisettoriale, tra soggetti pubblici e privati, garantisce la sostenibilità dell’intervento in tutte le sue fasi, dalla individuazione dei soggetti fruitori del corso a quella del contatto e della scelta dei settori merceologici su cui impostare le attività formative a quella della sperimentazione di esperimenti lavorativi (stage), alla fornitura di servizi di supporto eventualmente necessari per la particolare utenza.
 
Pur non essendo stato costituito un partenariato di progetto, è stata comunque formalizzata una rete di collaborazione tra i soggetti chiave del territorio, attraverso un protocollo di intesa. Hanno aderito alla rete:
Pubbliche Amministrazioni: Provincia di Teramo; Comune di Pineto, Comune di Roseto, Comune di Giulianova.
 Associazioni di imprese: Associazione Piccole Imprese (API) della Provincia di Teramo; Confederazione Nazionale dell’Artigianato di Teramo (CNA); Confesercenti della Provincia di Teramo.
Associazioni Terzo Settore: Associazione Dimensione Volontario, Associazione di volontariato “L’angelo custode”, Cooperativa sociale “Nascere”, Fondazione Maria Regina.
 

Azioni realizzate

A)   Ricerca “Disabilità e mercato del lavoro nella Provincia di Teramo”
La ricerca ha messo a fuoco il rapporto tra persone disabili, sistema scolastico e mercato del lavoro, nella Provincia di Teramo. Dalla ricognizione del sistema pubblico dei servizi socio/occupazionali esistenti nei vari Enti di ambito sociale della Provincia di Teramo per le persone con disabilità, si passa all’analisi dell’accessibilità del mercato del lavoro locale rispetto alle opportunità formative esistenti. Un rapido quadro sulle iniziative poste in essere in Provincia sull’inserimento lavorativo dei disabili precede una ricognizione delle prospettive occupazionali del mercato del lavoro locale (con particolare attenzione al settore commerciale), in relazione all’occupabilità di persone disabili.
 
L’analisi della condizione dei disabili nella Provincia di Teramo rivela profili di criticità connessi soprattutto al gap esistente tra il sistema dell’istruzione (obbligatoria) e il mondo del lavoro e le fasi ad esso propedeutiche (università e formazione professionale). Il passaggio non prevede alcuna forma di accompagnamento “istituzionale” da una fase all’altra e, per di più, tra la fine della scuola dell’obbligo e l’eventuale ingresso nel mercato del lavoro, possono passare tempi assai lunghi, che vanificano il lavoro svolto dai servizi scolastici.
 
È evidente come la disabilità risenta di un “deficit” di accesso rispetto ad un sistema formativo fortemente specializzante, e privo di assistenza personalizzata e qualificata.
 
Il superamento di questi limiti di partenza richiede un’azione strutturata a livello di programmazione sociale territoriale, in grado di disegnare, insieme ad ogni persona disabile, un percorso di vita effettivamente inclusiva rispetto a tutti i fattori della quotidianità.
 
 
B)   Il Kit per l’inserimento lavorativo assistito della persona disabile
 Il Kit presenta il modello formativo innovativo sperimentato nell’ambito del “Corso di formazione per operatore del punto vendita diretta ed on-line”. Esso uno strumento di sintesi e riflessione del lavoro svolto durante la realizzazione del corso, ed è finalizzato a favorire la riproducibilità dell’intervento, in tutto o anche solo in parte, in tutti i contesti sociali, educativi e lavorativi del territorio. Il documento descrive procedure, tecniche e strumenti per l’applicazione del supported employment (in italiano, inserimento lavorativo assistito) nel contesto locale dell’inclusione sociale delle persone disabili, e ha come obiettivo generale quello della incardinazione del modello come prassi locale di costruzione di percorsi integrati di formazione, training e lavoro.
 
Oltre alla dettagliata descrizione di fasi, strumenti e procedure del modello di formazione professionalizzante, il kit contiene, in appendice, un estratto delle schede didattiche utilizzate nello svolgimento delle lezioni.
 
 

Download

Ricerca su Disabilità e mercato del lavoro nella Provincia di Teramo

Kit per l’inserimento lavorativo assistito della persona disabile (Manualetto per formatori)

Kit per l’inserimento lavorativo assistito della persona disabile (Schede didattiche)

 

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