Negli anni ’90 diverse realtà regionali italiane hanno iniziato a sperimentare piccole case famiglia e comunità di accoglienza di persone con disabilità rimaste prive di famiglia in alternativa alle grandi strutture. Tale processo è in atto anche nella Regione Abruzzo. Negli ultimi dieci anni, anche sulla base dell’impulso nazionale dato dalla L. 162/98 e dal D.M. 470/2001, la Regione ha avviato un primo ridisegno del sistema, creando i presupposti normativi e programmatori. Sono state, a tal fine, finanziate cinque strutture per il “Dopodinoi”, che è diventato anche obiettivo prioritario di politica sociale (dal Piano sociale regionale 2007-2009 in poi) e di politica sanitaria (cfr. Piano sanitario 2008-2010).
Il Progetto RADAR, promosso dalla Regione Abruzzo (DGR 934 del 29.11.2010), con il contributo del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali nell’ambito delle azioni innovative per la non autosufficienza, propone un approccio innovativo e sperimentale al tema della residenzialità per le persone con disabilità, basato sui principi di integrazione, coinvolgimento delle famiglie e pianificazione del futuro dei figli con disabilità.
Obiettivo generale del Progetto è contribuire alla strategia di qualificazione del sistema regionale del Dopo di noi, attraverso azioni integrate che comprendono la qualificazione degli operatori di residenzialità e degli inclusive manager, la progettazione e la realizzazione di percorsi innovativi di residenzialità per 32 persone adulte con disabilità in 4 comunità “Dopo di noi, la ricerca e lo sviluppo degli strumenti di gestione del nuovo Sistema (Linee Guida, modello di Progetti personalizzati, azioni di sensibilizzazione, etc.), l’attivazione di spazi di confronto fra le associazioni.
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