Corso Universitario di Alta Formazione per Consulente genitoriale: il contributo di Alberto Pellai Pubblicato il: 17/06/2020

Cosa significa essere genitori oggi? Quanto è importante l’educazione emotiva dei figli? Lo abbiamo chiesto ad Alberto Pellai, docente del prossimo Corso per "Consulente genitoriale" in programma a settembre

Il Centro Studi Sociali “don Silvio De Annuntiis” propone, per il terzo anno consecutivo, il Corso Universitario di Alta Formazione per “Consulente genitoriale”, in programma per settembre in collaborazione con la Pontificia Facoltà di Scienze dell’Educazione “Auxilium” di Roma, la Fondazione Tercas, la Fondazione Diocesana Maria Regina e l’Associazione Focolare Maria Regina onlus.

Abbiamo chiesto ad Alberto Pellai, medico, psicoterapeuta dell’ Età Evolutiva, ricercatore Dip. Scienze Biomediche dell’Università di Milano e, in questa occasione, docente del Corso, di rispondere ad alcune domande e di anticiparci gli aspetti più significativi del suo intervento.

Domanda: Dott. Pellai, cosa significa essere genitori oggi?

Risposta: Essere genitori ed educatori rappresenta per un adulto una delle sfide più impegnative e più importanti, spesso anche una delle più difficili che esista. Molte le difficoltà, molti anche i dubbi che assalgono mamme, papà e chi ha un ruolo educativo di fronte ai sempre maggiori stimoli e alla complessità del mondo in cui crescono i bambini e gli adolescenti del terzo millennio.

Per affrontare e vincere tutte queste sfide è fondamentale supportare l’azione educativa dei genitori con consulenze finalizzate a sostenere mamme e papà a rappresentare una base sicura nelle differenti situazioni e contesti in cui si verificano sfide educative, spesso associate a sfide evolutive per i figli. 

Domanda: Quale saranno i contenuti principali del suo intervento al corso?

Risposta: Nel corso della giornata formativa, i discenti si confronteranno con due grandi temi di importanza fondamentale per i genitori: l’educazione emotiva dei figli e la funzione paterna nell’assetto di co-genitorialità che ogni famiglia deve imparare a sviluppare.  

In relazione al primo tema i discenti si confronteranno con gli assunti dell’educazione alle emozioni. Come gestire le piccole/grandi sfide educative della prima e della seconda infanzia grazie ai principi dell’educazione emotiva.

Domanda: Quanto è importante l’educazione emotiva dei figli?

Risposta: La competenza emotiva dei figli è il più grande traguardo educativo che i genitori possono aiutarli a raggiungere, utilizzando al meglio la relazione educativa che li lega a loro. Saranno date indicazioni  su come aiutare i figli a crescere protetti e sicuri e al tempo stesso capaci di esplorare il mondo e la vita; come sostenerli nel percorso verso una buona autostima, favorendone la socializzazione, il gioco, la lettura, il giusto rapporto col cibo e col loro corpo.

L’incontro che terrò a Scerne di Pineto a settembre sarà ricco di consigli e di casi concreti e offrirà tanti spunti per riflettere sul ruolo di genitore e per guardare la crescita con il “giusto paio di occhiali”.

Domanda: Nel suo intervento affronterà anche il tema della paternità; cosa può anticiparci sul ruolo educativo dei papà?

Risposta: I partecipanti al corso saranno aiutati a comprendere chi sono e come "funzionano" i padri del terzo millennio. Padri che hanno sviluppato un grande cambiamento, mettendo al mondo un figlio, desiderosi di essere presenti e coinvolti nella sua vita. Padri che vogliono diventare uomini migliori grazie alla loro paternità. Padri che sanno essere disponibili e coinvolti e così facendo sostengono la crescita dei loro figli in modo autorevole e affettuoso.

Come è avvenuta la rivoluzione silenziosa che ha permesso agli uomini di essere “padri nuovi” rispetto ai padri che li hanno cresciuti, che ha generato una nuova paternità, sintesi di affettività e autorevolezza.

Domanda: Come vivono oggi  gli uomini la trasformazione da uomo a padre? Che cosa succede nella loro mente, quando nasce un figlio?

Risposta: Gli uomini oggi abitano la loro storia di paternità con modalità e attitudini completamente differenti rispetto a quelle dei padri che li hanno messi al mondo. La paternità oggi è “contaminata” da bisogni emotivi nuovi per il mondo degli uomini. Infatti i “nuovi” padri pensano ai propri figli e vivono loro accanto in modo completamente differente rispetto ai padri da cui sono nati. Non più solo “padri della legge”, ma anche padri emotivi, affettivi, teneri, sensibili. Non più solo padri preoccupati di dare sicurezza, norme e protezione ai figli, attraverso il proprio lavoro, ma anche profondamente convinti del loro ruolo affettivo ed educativo. C’è una grande differenza tra essere padre e sentirsi padre.

Domanda: Può spiegare meglio il concetto?

Risposta: Per essere padre basta concepire un figlio, riconoscerlo, dargli il proprio nome e diventare responsabile della sua crescita, supportandola economicamente. Ma non necessariamente chi è padre, si “sente” tale. Ovvero si immerge anche emotivamente nel proprio ruolo paterno, trasformandosi in sostegno emotivo per la crescita del proprio bambino

In questa lezione, aiuterò a comprendere i compiti educativi che sono affidati ai padri, ma anche come i padri, grazie ai loro figli, possono diventare uomini migliori. L’incontro è basato sulle più recenti scoperte delle neuroscienze e sulle evidenze della teoria dell’attaccamento di J.Bowlby ed aiuterà a rivedere la propria storia “attuale” di paternità, ma anche a rivedere la propria storia di figli a fianco del padre che ci ha cresciuti.   

 

 ALBERTO PELLAI

Medico, psicoterapeuta dell’ Età Evolutiva, Ricercatore Dip. Scienze Biomediche dell’Università di Milano, Autore di diversi libri e saggi, tra cui:

 

L’educazione emotiva. Come educare al meglio i nostri bambini grazie alle neuroscienze, pubblicato da Fabbri Editori (2016), in cui l’autore presenta le basi neuroscientifiche dell’educazione emotiva;

"Da uomo a padre. Il percorso emotivo della paternità" (Mondadori ed.), i cui contenuti saranno affrontati, in parte, durante il corso.

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